Alex Zanardi

Non è un eroe, né tanto meno un superuomo. Lo ripete spesso quando le persone gli si avvicinano per chiedergli consigli in merito a scelte che considerano al limite del possibile. Alex Zanardi, l'ex pilota della Formula 1, l'ex fuoriclasse della formula Indy, caduto a un passo dal baratro per via del pauroso incidente in pista che nel 2001 gli strappò entrambi gli arti, due volte medaglia d'oro ai Giochi di Londra del 2012 in sella a una handbike, ma pure presentatore televisivo, intrattenitore, marito e padre, è decisamente molto di più: un uomo super. Sempre pronto ad accogliere l'esistenza con il sorriso, sempre disponibile a mettersi in gioco. Sempre positivo e propositivo, comunque vada, come prima, più di prima. Perché altro non si può e deve fare. Lo dimostra la sua decisione di tornare a correre in macchina nel campionato europeo GT. Si batterà in pista con una Bmw Z4 del team Roal Motorsport. Zanardi ha scelto la sua nuova sfida. Andrà benissimo, non potrebbe andare altrimenti.

Zanardi: "Mi rimetto in gioco dopo 3 anni di assenza dalle corse"

A 47 anni su una macchina da 600 cavalli. Dica la verità, lei a casa si annoia
(Risata) No, assolutamente no. Come filosofia di vita, sono una persona che si accontenta di ciò che ha. E a casa non mi annoio, anzi, di tanto in tanto mi piace anche passare un'intera giornata in pantofole, come si dice. Però, quando ho la possibilità di aggiungere qualcosa al mio quotidiano, spesso mi lascio coinvolgere, perché mi sembrerebbe stupido non farlo. L'opportunità di tornare in pista è nata quasi per caso. Per me correre è un piacere, non ho resistito.

Quali sono le sue sensazioni dopo i primi giri di pista? Ha già trovato il feeling con la Z4?
È andata meglio di quanto potessi aspettarmi. Era da quattro anni che non frequentavo le piste e la macchina era abbastanza diversa da tutto ciò che avevo guidato in carriera. Eppure, dopo pochi giri è scattata la sintonia. Forse perché è un'auto estremamente sexy, chissà. Vuole essere guidata in modo particolare ed evidentemente si avvicina molto alle mie inclinazioni al volante. Insomma, ci siamo trovati e piaciuti in un attimo o poco più. La mia esperienza poi ha fatto il resto.

Vincere subito senza se e senza ma, oppure iniziare col piglio giusto e poi si vedrà? Qual è il suo obiettivo per la stagione 2014?
Se uno sportivo non covasse dentro di sé il sogno o l'ambizione di vincere una gara, be', vorrebbe dire che qualcosa non torna. Detto questo, come in tutte le cose della vita, se vuoi riuscire a trasformare il tuo sogno in un obiettivo perseguibile e raggiungibile, devi amare profondamente ciò che occorre fare per arrivare fino in fondo. Non puoi viverlo come un sacrificio. Se ci riesci, vincere diventa un piacevolissimo valore aggiunto. Io dico sempre che ho vinto le medaglie olimpiche perché volevo andare in bicicletta. Non sono andato in bicicletta perché volevo vincere le medaglie olimpiche. La differenza potrebbe sembrare sottile, invece è enorme. Per usare un'espressione cara agli americani, oggi io sono felice come un maiale nel fango. Perché mi diverto a sistemare la macchina e a confrontarmi con i ragazzi del team. Non nascondo però che se a fine anno arrivasse anche una vittoria non mi dispiacerebbe affatto.

Alex Zanardi - Fadiel Italiana from Fadiel Italiana on Vimeo.

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